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Questo libro è un sussidio legato al messaggio che la Vergine in lacrime ha comunicato il 19 settembre 1846 ai due veggenti Massimino Giraud (di 11 anni) e Melania Calvat (di circa 15 anni), sulla montagna di La Salette (mt. 1780), nel dipartimento dell'Isère (Francia).
Raccoglie novantatré testimonianze/riflessioni di devoti di La Salette, scrittori, pastori e santi, presentate nella successione cronologica in cui sono state pronunciate e scritte dagli autori da metà 1800 ad oggi.
Valorizzano e dimostrano come siano tanto attuali i richiami della Madre, che ha cooperato e coopera all'opera di riconciliazione dell'intera umanità.
Gli interventi e le dichiarazioni di Papi e di Vescovi sono variegate, ma di interessante rilievo: nel caso specifico quelle di non pochi intellettuali francesi vissuti tra fine '800 e metà '900, dei Vescovi di Grenoble, del Card. Carlo Maria Martini e di San Giovanni Paolo II.
Le testimonianze/riflessioni possono essere utilizzate durante:
- la meditazione personale, supportata da una variegata serie di rilievi sul messaggio;
- il pellegrinaggio e la fiaccolata al santuario de La Salette, in Francia;
- la preparazione alla festa parrocchiale della Madonna de La Salette;
- il rosario meditato in parrocchia, la processione o la fiaccolata in onore della Madonna de La Salette;
- le stazioni della Via Crucis in parrocchia o al santuario de La Salette;
- i ritiri spirituali e la predicazione al popolo;
- altre circostanze, quali: meditazione personale e comunitaria durante i tempi forti di Avvento e Quaresima, adorazione eucaristica, Via Crucis.
DAL TESTO:
TESTIMONIANZA di Alfredo Maria Garsìa, Arcivescovo di Caltanissetta
“Qui a La Salette ci troviamo di fronte ad una Madre che piange. «Non ti dimenticare le lacrime di tua madre» ci dice la Sacra Scrittura. E sorge subito la domanda: “Perché piange la Madonna?”. A me pare che anzitutto le sue lacrime sono lacrime di compassione: la Madonna piange con noi, accanto a noi perché noi piangiamo, abbiamo dispiaceri e dolori, perché noi dobbiamo superare le difficoltà della vita. Maria piange con noi: accanto a noi dobbiamo sentire questa Madre che con le sue lacrime vuole consolarci, vuole prenderci per mano, vuole aiutarci a fare il nostro cammino. Lacrime di compassione.
Ma Maria non piange soltanto con noi, piange anche su di noi perché tutti noi, fratelli carissimi, diciamolo francamente, siamo poveri peccatori, abbiamo le nostre mancanze, i nostri peccati: i peccati di ciascuno di noi ma anche i peccati che noi commettiamo come comunità. Ciascuno di noi ha offeso il Signore, ha offeso Dio, ha maltrattato le sue leggi. E la Vergine Santissima piange perché questi peccati offendono il Figlio suo e offendono anche Lei. Le sue lacrime in questo caso sono lacrime di espiazione: con le sue lacrime piange i nostri peccati e vuole d’altra parte ottenerci la grazia e la salvezza. Piange su di noi.
E Maria piange ancora per noi. Vuol dire che la Madonna intercede per noi: le sue lacrime sono di intercessione, sono preghiera a Dio Padre onnipotente, al Figlio suo Gesù Cristo nostro Signore; sono lacrime presentate alla Ss.ma Trinità per ottenere a noi tutti la grazia e tutte le grazie”.
TESTIMONIANZA di Giovanni Paolo II (Dal Vaticano, 6 maggio 1996)
“Maria accompagna ciascuno nel pellegrinaggio della vita... Maria, piena d’amore, ha mostrato in questo luogo la sua tristezza per il male morale dell’umanità. Con le sue lacrime ci aiuta a comprendere meglio la dolorosa gravità del peccato, del rifiuto di Dio, ma anche la fedeltà appassionata che suo Figlio nutre verso i fratelli. Lui, il Redentore il cui amore è ferito dalla dimenticanza e dal rifiuto.
Il messaggio de La Salette è stato affidato a due pastorelli in un momento di grandi sofferenze dei popoli, alle prese con la carestia e in preda a molte ingiustizie. Inoltre, l’indifferenza o l’ostilità verso il messaggio evangelico erano in aumento. La Madonna, facendosi contemplare con l’immagine di suo Figlio crocifisso sul petto, manifesta che, associata all’opera della salvezza, Ella ha compassione delle difficoltà dei suoi figli e soffre nel vederli allontanarsi dalla Chiesa di Cristo a tal punto da dimenticare o da rifiutare la presenza di Dio nella loro vita e la santità del suo Nome.
L’irradiamento dell’evento de La Salette attesta che il messaggio di Maria non si esaurisce nella sofferenza espressa con le lacrime; la Vergine chiede di riprendere il cammino della fede; invita alla penitenza, alla perseveranza nella preghiera e in modo particolare alla fedeltà della pratica domenicale. Ella chiede che il suo messaggio “sia fatto conoscere a tutto il suo popolo” con la testimonianza dei due ragazzi. Infatti, la loro voce si farà rapidamente sentire. Verranno pellegrini e ci saranno anche molte conversioni.
Maria era apparsa nella luce che evoca lo splendore dell’umanità trasfigurata dalla Risurrezione di Cristo: La Salette è un messaggio di speranza, in quanto la nostra speranza è sostenuta dall’intercessione di Colei che è la Madre degli uomini. Le infedeltà, anche se gravi, non sono irrimediabili. La notte del peccato scompare davanti alla luce della misericordia divina. La sofferenza umana accettata può contribuire alla purificazione e alla salvezza. Per chi cammina umilmente nelle vie del Signore, il braccio del Figlio di Maria non peserà per condannare, ma si aprirà alla mano protesa dei peccatori, riconciliati dalla grazia della croce, per farli entrare nella vita nuova.
Le parole di Maria a La Salette, con la loro semplicità e il loro rigore, sono di una reale attualità, in un mondo che subisce sempre i flagelli della guerra e della fame e di tante disgrazie che sono segno e sovente anche conseguenze del peccato degli uomini. E ancora oggi, Colei che «tutte le generazioni chiameranno beata» (Lc 1,48) vuole condurre “tutto il suo popolo”, attraverso le prove di questo tempo, alla gioia che nasce dal sereno compimento dei compiti affidati da Dio all’uomo.
I Missionari de La Salette non hanno mai cessato di approfondire lo studio del messaggio de La Salette e si prodigano ad evidenziarne il valore permanente per il terzo millennio che si avvicina. Sono particolarmente incaricati di “far conoscere al popolo” l’invito a rinnovare la vita cristiana, che è all’origine della loro fondazione nella Diocesi di Grenoble [...].
I pellegrini che salgono verso questo santuario, come pure per quanti si recano in tanti altri santuari salettini, presentino alla Vergine Immacolata le pene e le speranze di questo mondo, possano essere i testimoni della riconciliazione, dono di Dio e frutto della Redenzione per le persone, le famiglie, i popoli! Il pellegrinaggio li aiuti a non lasciare la loro vita cadere nella tiepidezza o nell’indifferenza e a non dimenticare mai di riservare al Cristo il primo posto nella loro vita [...].
TESTIMONIANZA di Silvana Pantano, Insegnante di Lettere; pellegrina; laica consacrata come “Missionaria di Maria Riconciliatrice” - Torino
“A La Salette si sta con la “Mamma che piange” e si ridiscende custodendo gelosamente un dono: una mamma non ti lascia mai andare via a mani vuote. Questo è il fascino de La Salette”.
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Messaggio della Madonna
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di Paolo Curtaz
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