Santa Ildegarda di Bingen - Visioni cosmiche e rivelazioni divine

Guaritrice e profetessa, mistica e veggente, scienziata e scrittrice, Santa Ildegarda di Bingen (1098-1179) fin dalla prima infanzia ha fatto esperienza di Dio, che si è mostrato a lei come "Luce vivente" per rivelarle i misteri divini.

Da ottocento anni le sue opere (Conosci le vie, Libro delle opere divine, Libro dei meriti di vita, nonché due libri di medicina naturale e inni sacri) vengono lette e meditate dal popolo di Dio e studiate da ricercatori di fama internazionale.

Una donna eccezionale che ha superato i confini del suo tempo emergendo nella storia perché, nel suo desiderio di totale appartenenza al Signore, ha coinvolto se stessa interamente: le sue doti umane peraltro non comuni, la sua acuta intelligenza e la sua capacità di penetrare le realtà celesti.

La presente Opera consente al lettore di acquisire la conoscenza di quale mirabile disegno Dio ha avuto sulla sua cara figlia Ildegarda.

DAL TESTO, Dall'Introduzione:

Tra tutte le mistiche del Medioevo occidentale che rilucono per la loro spiritualità, Ildegarda di Bingen ed Elisabetta di Schonau spiccano per il dono della profezia, carisma che la Chiesa riconosce loro.

Profeta significa messaggero, annunciatore; colui che dice apertamente qualcosa; colui che parla dinanzi a qualcuno e precisamente in nome di qualcuno più grande di lui. Profetizzare non significa semplicemente rivelare cose future. Profezia è discernimento dei decreti divini, che si riferiscono al passato, al presente e al futuro.

Questa capacità di discernimento viene donata al profeta da Dio, affinché egli la annunci. Colui che è stato prescelto non può tacere, deve parlare in quanto organo della rivelazione di Dio.

Le visioni di Ildegarda sono cosmologiche e simboliche, appaiono come il completamento e il seguito del libro dell'Apocalisse. Come San Giovanni, la mistica di Bingen vede scorrere in una sola unità di pensiero e azione tutte le cose e i tempi: passato, presente e futuro. E come i profeti dell'Antico Testamento Daniele ed Ezechiele, ai quali si avvicina per concezione e azione, vive intensamente lo spirito della fine dei tempi.

Mediante il profondo sguardo dell'anima, vede "la sera di tutte le cose" e attende il tempo del Signore che si avvicina. Come già prima di lei lo avevano atteso Paolo, Giovanni e i martiri, come l'attende la Chiesa d'Oriente e lo celebra la liturgia dell'Occidente.

Il Cristo salvifico occupa quindi il posto centrale nella concezione teologica e spirituale della santa germanica, ossia la storia della salvezza intesa nella sua totalità cosmica e della creazione.

Ildegarda non trascura, inoltre, il problema teologico dell'uomo e del suo cammino verso Dio. L'uomo è figlio di Dio e occupa una posizione particolare nell'universo, ha ricevuto la missione di continuare l'opera di Dio sulla terra, quale "operaio di Dio". Egli è l'opera plenaria di Dio e la terra è la sua officina (dalla Vita, scritta da Ildegarda).

Gli scritti della mistica di Bingen circa la natura, la medicina e la cosmologia celeste, sono il lascito più importante donato all'umanità.

L'abate di Echternach così le scrive: "Per la tua acutezza e sensibilità di mente tu sei più sublime di tutti i filosofi e i dialettici, ma anche degli antichi profeti".